giovedì 10 gennaio 2013

lo storytelling di Leslie Marmon Silko



"Sono cresciuta nel pueblo di Laguna. Sono di discendenza mista, ma quello che so è Laguna. Questo luogo da cui provengo è tutto quello che sono come scrittrice e come essere umano". Così Leslie Marmon Silko, voce della letteratura americana aborigena che, attraverso alcune scarne note, afferma il suo profondo radicamento nella cultura tradizionale pueblo.
Ultima etnia a far sentire la propria voce nel concerto della letteratura americana, gli Indiani hanno ormai prodotto un insieme di opere poste al crocevia tra cultura orale e letteratura scritta. Si tratta di una minoranza che, utilizzando un linguaggio universale, parla di un’esperienza di depaysement, di spaesamento e, di contro, del tentativo di restaurare l’armonia perduta. A partire dagli anni Sessanta si ha un’impetuosa affermazione di giovani scrittori come Norman Scott Momaday, James Welch e la stessa Leslie Marmon Silko che, con  le loro opere, contribuirono a delineare e la forza di una tradizione e il diritto alla sopravvivenza di una cultura.
All’interno di questa tradizione lo storytelling, la narrazione orale, costituisce un fatto di straordinaria rilevanza. Esso ricorda, fissa e trasmette il patrimonio culturale da una generazione all’altra,  è momento di aggregazione e conoscenza, appropiazione rispettosa e amorevole del lingua e, insieme, di ristabilimento di quell’identità tribale che, dopo l’impatto con il mondo bianco, era andata dispersa. La scrittura è adattata di volta in volta alla crazione orale conseravandone la funzione, qualla di stabilire un’unione tra l’individuo e la totalità che lo circonda. La Silko trasmette il proprio passato e la propria cultura in maniera autentica, ossia, nel suo senso, magica, in contrasto con le interpretazioni di tutta una letteratura sugli indiani scritta da non indiani. Passato sentito non come nostalgia, ma come presente in continua e spesso caotica trasformazione.
Simbolo unificante di tutti i racconti è la Madre Terra, colei che crea, con tutti gli elementi che la compongono e che rende salda l’unione di questo popolo in a sense of place. La ninnananna che segue, la Silko non ricordava se l’avesse mai cantata ai propri figli, sapeva però che la nonna l’aveva cantata e così pure sua madre:

La Terra è tua madre,
e lei ti abbraccia.
Il cielo è tuo padre,
e lui ti protegge.
Dormi,
dormi,
Arcobaleno è tua sorella,
e lei ti ama.
I venti sono tuoi fratelli,
e loro cantano per te.

Dormi,
dormi,
Noi siamo sempre insieme
Noi siamo sempre insieme
Mai ci fu un’ora
in cui questo
non fu così.

[PB]

Leslie Marmon Silko, Raccontare, La Salamandra, 1983




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