martedì 31 luglio 2012

ineluttabilita' del reale



Dev'essere un movimento, allora, un'attualità del possibile in quanto possibile. La frase di Aristotele si formò fra i versi barbugliati e andò alla deriva fino al silenzio studioso della biblioteca di Sainte-Geneviève dove aveva letto, al riparo da una Parigi peccaminosa, per sere e sere. Gomito a gomito un esile siamese compulsava un manuale di strategia. Cervelli pasciuti e pascentisi intorno a me: sotto lampade a incandescenza, infilzati, con un tenue palpitare delle antenne: e nel buio della mia mente un bradipo del mondo sotterraneo, riluttante, schivo di luce, che muove le sue squamose volute di drago. Pensiero è il pensiero del pensiero. Tranquilla luminosità. L'anima è in certo modo tutto ciò che è: l'anima è la forma delle forme. Tranquillità subitanea, vasta, incandescente: forma delle forme.

James Joyce, Ulysses, Telemachia, secondo episodio,  Oscar Mondadori, unica traduzione integrale di Guido De Angelis, pp. 35-36.



lunedì 30 luglio 2012

dove c'e' musica


Cantate liete
sirene nel silenzio
ora sorge il sole

[Paola, 'io sono la mia scrittura']









A Lisbona con Antonio Tabucchi. Una guida. di Lorenzo Pini


Propongo qui questa superlativa recensione di Chiara Gulino, con l'augurio a tutti voi di scegliere la meta ideale per le vostre vacanze! Lisbona lo è .




http://www.flaneri.com/index.php/flaneri/leggi/a_lisbona_con_antonio_tabucchi._una_guida_di_lorenzo_pini/


È tempo di vacanze. C’è chi sogna come meta di viaggio splendidi lidi bagnati da un mare trasparente e apparentemente incontaminato, chi opta per un soggiorno relax e rinfrescante in montagna e infine chi decide di sfidare i 40 gradi all’ombra di questi giorni per visitare una delle affascinanti capitali europee.
Se il vostro gruppo di amici, con cui avete deliberatamente scelto di trascorrere le ferie e partire, fa parte dei temerari di cui sopra, sicuramente fra loro c’è sempre il radical chic di turno che squaderna il suo immenso sapere dall’alto del suo piedistallo facendo pesare agli altri la loro ignoranza da italiano medio. Se però la capitale che visiterete è Lisbona, potreste stupire con effetti speciali quel saputello del vostro amico proponendogli itinerari che profumano di letteratura seguendo le mappe, disegnate da Guido Volpi, che troverete nella vera e propria guida letteraria realizzata da Lorenzo Pini, redattore e grafico editoriale, per la Giulio Perrone Editore, A Lisbona con Antonio Tabucchi. Una guida. Pini disegna le tappe di una sorta di pellegrinaggio nei luoghi della città che hanno visto aggirarsi le agitate e inquiete esistenze dei personaggi dei romanzi del grande scrittore, recentemente scomparso, Antonio Tabucchi.
Ne emerge una Lisbona dalle mille sfaccettature vista dal caleidoscopico sguardo dell’autore: una Lisbona leggendaria se si risale alle mitiche origini di una fondazione da parte di Ulisse; una Lisbona dominata dai Mori quanto, dopo la Riconquista cristiana, proiettata verso inedite aperture oceaniche dall’epoca d’oro delle grandi scoperte geografiche; una Lisbona abbacinante di sole di giorno con la sua caratteristica forma a mezzaluna adagiata su un’ansa del fiume Tago, quanto oscura e misteriosa di notte; una Lisbona cosmopolita quanto legata alle proprie tradizioni come la celebre musica popolare, il fado, che potreste sentire suonare camminando fra le freguesias della città; una Lisbona intellettuale se capitate nel quartiere Chiado. In chiusura il libro fornisce svariate dritte su alberghi, monumenti, trattorie e varie amenità.
«La Lisbona di Tabucchi è geografia, architettura, spazio urbano e memoriale, entro i cui confini si sono consumati eventi privati e pubblici, esistenziali, storici e politici».
Seguiamo Pereira, malinconico giornalista del Lisboa, scendere dalla sua casa in Rua da Saudade, sotto le mura del castello di Sao Jorge, verso le piazze principali della Baixa, per andare a prendere il tram giallo che lo porterà alla redazione in Rua da Rodrigo da Fonseca, quindi andare a pranzo in Rua Alexandre Herculano al Café Orquidea a sorseggiare l’immancabile limonata mentre gusta un’omelette alle erbe.
Possiamo poi imbatterci nel protagonista di Requiem, romanzo scritto da Tabucchi direttamente in portoghese (a sottolineare, se ce ne fosse bisogno, il suo viscerale legame con questa sua seconda patria adottiva), compiere il suo percorso allegorico e allucinatorio tra i fantasmi del suo passato: l’amico Tadeus al Cimitério dos Prazeres, l’amata Isabel alla casa do Alentejo, il padre nella vecchia abitazione sotto il faro del Guincho e infine, finalmente, il grande poeta Fernando Pessoa, chiamato il “Convitato”.
Itinerari “fernandini” compiono i personaggi del racconto Il gioco del rovescio, ovvero visitano tutti i luoghi prediletti dagli eteronomi del poeta. 
Tutta pervasa dallo spleen baudelairiano è invece la Lisbona del racconto Any where out of the world, titolo appunto di un poème en prose del poeta francese.
Notturno, ambientato fra i giardini simbolo della capitale portoghese, è infine l’atmosfera di Notte, mare o distanza.
Se «la letteratura ha la capacità di caricare di significati anche i paesaggi meno significativi», questo vale sicuramente per i romanzi di Antonio Tabucchi. E allora quale migliore occasione di immergersi nuovamente o per la prima volta fra le pagine dei libri del nostro e contemporaneamente lasciarsi condurre per questi luoghi dalla speciale guida di Lorenzo Pini, anche solo con l’immaginazione? Magari con un volo low cost.
 
(Lorenzo Pini, A Lisbona con Antonio Tabucchi. Una guida, Giulio Perrone Editore, 2012, pp. 176, euro 12)


23 Luglio 2012




domenica 29 luglio 2012

il non-anniversario [auto(S)ricordo]



Foto consumata dal tempo 
 29 Luglio 2011
 'di stella in stella/ migrante pulsare/
di ricordo in ricordo
di Me in Nulla'

Rido!
(16 Jan 14)



Quando un giorno ti lascia,
Pensi all’altro che spunta.
È sempre pieno di promesse il nascere
Sebbene sia straziante
E l’esperienza d’ogni giorno insegni
Che nel legarsi, sciogliersi o durare
Non sono i giorni se non vago fumo.

Ungaretti, Ultimi cori per la terra promessa






sabato 28 luglio 2012

sole tu



Vicky, July2012
come quando bambina correvi e mi cercavi
danza tra i colori



il sole ha il colore del tuo sguardo
sorrisi negli occhi 
col cuore che balla
ad ogni curva del tuo nome
il tuo splendore e' la mia filosofia








il tuo viso


Matisse




Non c’è più sole,

ma il tuo viso splende.

E la notte senza meraviglia,
tu sei il mio sonno.
Il tuo occhio scatta come stella cadente.
Sempre io mi auguro qualcosa.

Oro sonante è il tuo riso,
il mio cuore danza verso il cielo.
Quando arriva una nuvola
muoio.

Else  Lasker-Schüler

















venerdì 27 luglio 2012

Le mie labbra


Picasso, Marie-Thérèse Leaning on One Elbow, 1939

Talvolta, quando parlo, tu al mio fianco guardi la forma pura delle mie labbra, segui le ali della loro curvatura, me le vai modellando, a grado a grado. io ti avverto e il mio volo appassionato si regge sulla tua brezza e sull'alto per rampe a spirale ascende, e attesta - senza guardarti - il tuo spiro innamorato. Le mie labbra serie d'innocenza appuri e in una delle loro pieghe - neppure si nota - ti occulti - leggerissima -, ti stendi, così senza peso, senza gravame. Su, su,labbra di cuore: il gabbiano e la sua ombra nel mare alla deriva.

Gerardo Diego

martedì 24 luglio 2012

lady from the sea [revised]



evaporare dalle onde del mare
per raggiungere il  respiro.
osservare il giorno che nasce.
incauta  perdersi
nel  suono sincopato del canto.
rumori dorati nei colori dell’alba
fermentano lo spazio illogico dei pensieri
per ritornare col ritmo anagrammato del mito
nel fondo primordiale del mio Ego.



venerdì 20 luglio 2012

geometriche emozioni

Su NEOBAR alcune mie "fluidita' interiori".  
Per me grande onore e graditissima sorpresa!
Ringrazio il Professore Abele Longo per la sua generosa attenzione e disponibilita'.

http://neobar.wordpress.com/2012/07/17/patrizia-bertelli-architetture-imperfette-del-pensiero/#more-8535







glassdust

Si puo’ ripercorrere la via della memoria, trovare conforto nel ricordo, seppure malinconico? O questo sentiero e’ arduo, labirintico e ci  conduce alla constatazione dell'angoscia del vivere?

NON RECIDERE, FORBICE, QUEL VOLTO

Non recidere, forbice, quel volto
solo nella memoria che si sfolla,
non far del grande suo viso in ascolto
la mia nebbia di sempre.

Un freddo cala... Duro il colpo svetta.
E l'acacia ferita da sé crolla
il guscio di cicala
nella prima belletta di novembre.

E/Montale, Mottetti, sezione delle Occasioni

martedì 17 luglio 2012

un giorno e un altro ancora



Sciroccoso tu.  Il silenzio
procedeva con noi come una seconda,
distinta vita.


Io vinsi, perdetti, credevamo
ad oscuri prodigi, ci reggeva, inscritto
grande nel cielo, il ramo, e crebbe
fino alla luna, un mattino
si alzo' nell'ieri, cogliemmo
quel lume, io piansi
nella tua mano.


Ingeborg Bachmann a Paul Celan, Monaco, 16 dicembre 1957, da Troviamo le parole, Nottetempo, 2010





lunedì 16 luglio 2012

troviamo le parole




Riva del Reno


Ora acquatica, la chiatta delle macerie
ci traghetta alla sera, noi,
come lei, non abbiamo fretta, un defunto
Perche' sieda a poppa.


.......................


Alleggiata. Il polmone, la medusa marina
saluta una campana, una bruna
escrescenza dell'anima raggiunge
il respiro ferito dalla chiarezza



Colonia, Ham Hof


Tempo secondo il cuore, garanti
gli esseri sognati per
la cifra di mezzanotte.


Chi ruppe il silenzio, chi tacque,
chi ando' per la sua strada.
Sbandito e Perduto
eran di casa


........................


Voi, Duomi,
Voi, Duomi non veduti,
voi, acque non ascoltate,
voi, orologi profondi entro di noi.


Paul Celan a Ingeborg Bachmann, Parigi 18 ottobre 1957, da Troviamo le parole, Nottetempo, 2010





La "Baccanella" [omaggio a Caproni]


Localita' la Baccanella al crepuscolo


Rivedo il tuo paese
di sassi rossi - le sere
così acute negli occhi,
tra i pini e le specchiere
celesti.

Rivedo
i tuoi netti confini
d'iridata fanciulla
- il fuoco sulla bocca
d'una chiusa rincorsa.

Rivedo la tua rocca
distrutta - i tuoi primi
passi, dove la strada
dissentita trabocca.

Giorgio Caproni, da E lo spazio era un fuoco




domenica 15 luglio 2012

questo odore marino


Villasimius, Sardegna

Questo odore marino
che mi rammenta tanto
i tuoi capelli, al primo
chiareggiato mattino.
Negli occhi ho il sole fresco
del primo mattino. Il sale
del mare....
Insieme,
come fumo d'un vino,
ci inebriava, questo
odore marino.
Sul petto ho ancora il sale
d'ostrica del primo mattino.

Giorgio Caproni





sabato 14 luglio 2012

uno...




Io volevo esser solo in un modo affatto insolito, nuovo. Tutt'al contrario di quel che pensate voi: cioè senza me e appunto con un estraneo attorno.
Vi sembra già questo un primo segno di pazzia?
Forse perchè non riflettete bene.
Poteva già essere in me la pazzia, non nego; ma vi prego di credere che l'unico modo d'esser soli veramente è... questo che vi dico io.
La solitudine non è mai con voi; è sempre senza di voi, e soltanto possibile con un estraneo attorno: luogo o persona che sia, che del tutto vi ignorino, che del tutto voi ignoriate, così che la vostra volontà e il vostro sentimento restino sospesi e smarriti in un'incertezza angosciosa e, cessando ogni affermazione di voi, cessi l'intimità stessa della vostra coscienza. La vera solitudine è in un luogo che vive per sè e che per voi non ha traccia nè voce, e dove dunque l'estraneo siete voi.
Così volevo io esser solo. Senza me.

L/ Pirandello, da  Uno Nessuno Centomila

venerdì 13 luglio 2012

TUTTI INSIEME PER TIMBUCTU'


UN POST DI MASSA PER SPARGERE LA VOCE E SPERARE NELLA SALVEZZA


" Jhon Ruskin, studioso del restauro e fondatore di quella che Camillo Boito definì " corrente ruinista " era convinto che i monumenti e le opere d'arte fossero un patrimonio collettivo appartenente a tutta l'umanità, intesa come coloro che sono, coloro che furono e coloro che verranno e che quindi, come tali, andassero conservati e preservati nella loro interezza e mai, per nessuna ragione, distrutti "




giovedì 12 luglio 2012

altalena


 Sun throughout the trees (on my way)

A cavallo sul cardine del mondo 

giocava un sognatore al sì e al no

Le piogge a colori 

emigravano al paese degli amori

            Stormi di fiori 

Fiori del sì                         Fiori del no 
            Coltelli nell'aria 
            che le aprono le carni 
            formano un ponte

Sì                                                  No
            Cavalca il sognatore 

            Uccelli arlecchini 
cantano il sì                    Cantano il no

.

Gerardo Diego, da Imagen


martedì 10 luglio 2012

giugno

 Oceano
Smeraldo verde trasparente  polivalente
Mio sangue e mia fertilita'
Il sole sempre acceso
Sorgente di mia luce/colore/vita

Mi scindo nella mia unita'

[myself]








myself on the Irvine Lake, California...a due passi le  spiagge sconfinate dell'Oceano Pacifico


lunedì 9 luglio 2012



M'importava assai poco che l'accordo ottenuto fosse esteriore, imposto, probabilmente temporaneo; sapevo che il bene e il male sono una questione d'abitudine, che il temporaneo si prolunga, che le cose esterne penetrano all'interno, e che la maschera, a lungo andare, diventa il volto.

Marguerite Yourcenar, da Memorie di Adriano

Art and Design Projects Inspired by Literary Classics by Maria Popova



From James Joyce to Jonah, or what the Brontë Sisters’ objectification of men has to do with Holden Caulfield.
Art inspires art, often crossing boundary lines in magnificent cross-disciplinary manifestations. As a lover of remix culture and a hopeless bookworm, I revel in the cross-pollination of visual art and literature. Here are five wonderful art and design projects, inspired by literary classics.
WAKE IN PROGRESS
In February of 2010, Paris-based designer and illustrator Stephen Crowe set out on an ambitious project — to not only read James Joyce’s Finnegans Wake, considered one of the most difficult works of fiction in the English language, but to also illustrate it. The result is a creative feat    and yet entirely its own and entirely terrific.

First Line

Page 22

Page 25

Page 75

Page 76

Page 79: Kate Strong, a widow
Nothing that appears in Finnegans Wake is ever just one thing. How exactly do you draw a talking fox which is also a mouse, one of two arguing brothers, a pope, and modernist author Wyndham Lewis?” ~ Stephen Crowe

sabato 7 luglio 2012

Amata, di quella si dolce prigionia


Egon Schiele, Abbraccio

Amata, di quella si dolce prigionia
La mia anima è lieta...

Tenere braccia che inducono alla resa
E voglion esser strette.
Sempre così mi trattenessero,
Felice prigioniero sarei!

Amata, quella notte mi tenta
Che, nel tremante viluppo delle braccia,
In alcun modo gli allarmi
Possano turbarci ma il sonno
A più sognante sonno si sposi e l'anima
Con l'anima giaccia prigioniera.

James Joyce




la banda amadeus|7.VII.12


MENDELSSOHN
L'eternita' sta per rendere un grazioso omaggio al tempo.  L'eternita', come disse William Blake, ama i suoi frutti.  I musicisti passati a miglior vita di tutto il mondo, vale a dire dell'Occidente, si sono dati appuntamento per assistere a un concerto eseguito da Mozart.  Eccoli, stanno arrivando proprio ora, purificati e santificati, per prendere posto in questo grande auditorium dei cieli.  Palestrina, Monteverdi, l'assassino Gesualdo, Haydn, Wagner...

ESH
Non vogliamo incontrare quell'antisemita.

MENDELSSOHN
E' la', guardate, Beethoven.  La copia esatta di com'era a cinquant'anni:  aspetto trasandato, capelli grigi, ingarbugliati come le corde del suo pianoforte, camicia sporca di rosso d'uovo.  Egli e' dell'opinione che il genio si manifesti meglio attraverso la sciatteria.  La musica e' la cosa in se', il resto una vuota apparenza fenomenica.  Ah, si sta dirigendo verso il fondo della sala per unirsi a noi.  Quale onore!

BEETHOVEN
Appena arrivati?

ESH
Gia', fatti saltare in aria dai mussulmani.

BEETHOVEN
Ci risiamo con i turchi.  Perche' un clavicembalo e non un Hammerklavier?

MENDELSSOHN
L'ha richiesto Mozart.  E' stato magnificamente accordato.  Ci sono persino delle candele celesti.  Una perfetta ambientazione nello stile dell'epoca.  Apparira' tra un istante.  Proprio cosi': non un'entrata, ma un'apparizione.  Guardate. Eccolo che appare.

BEETHOVEN
Oh, mio Dio, no, no.  La volgarita', il sentimentalismo...

MENDELSSONH
Questo non me lo aspettavo proprio.  Ma quanti anni ha? Cinque? Quattro?  Si arrampica sul panchetto come fosse un poggio.

BEETHOVEN
Ach, mein Gott, il fanciullo prodigio.

MENDELSSOHN
E ora appare anche il padre, immagino per girare le pagine.  Strano, non assomiglia a Leopold Mozart.

BEETHOVEN
Ma e' Dio!

MENDELSSOHN
E' vero!

Anthony Burgess, da La banda Amadeus, Bollati Boringhieri, 1991, traduzione Aurelio Gariazzo