mercoledì 30 maggio 2012

e ora...



Ho letto la Critica della Ragion Pura con 60 watt nella Beatrixgasse,
Locke, Leibniz e Hume nell'oscurità della Biblioteca Nazionale,
ammaliata in mezzo a tutti i concetti di tutti i tempi
dai Presocratici fino a L'Essere e il Nulla.
Ho letto Kafka,Rimbaud e Blake con 25 watt in un albergo di Parigi.
Ho letto Freud, Adler e Jung con 360 watt
in una strada solitaria di Berlino,
accompagnata in sottofondo dagli Studi di Chopin.
Ho studiato su una spiaggia vicino a Genova
un discorso infiammato
sull'espropriazione della proprietà intellettuale.
(La carta era piena di macchie di sale
e accartocciata dal sole.)
Ho letto in tre settimane La Comedie Humaine
indebolita dalla febbre e dagli antibiotici a Klagenfurt.
Ho letto Proust a Monaco fino all'alba,
fino a che gli operai che rifacevano il tetto
non irrompevano nella mansarda.
Ho letto i moralisti francesi e i logici viennesi
con le calze che mi cadevano.
Ho letto tutte queste
cose fumando 30 sigarette francesi al giorno,
dal De Rerum Natura fino a Il Culto Della Ragione.
Mi sono occupata di storia e filosofia, medicina e psicologia.
Ho lavorato nel manicomio di Steinhof
sulle anamnesi dei maniaci depressivi.
Ho scritto dispense nell'Aula Magna a solo 6 gradi sopra zero,
e a 38 gradi sopra zero ho continuato a prendere appunti.
Ho letto
dopo essermi lavata la testa
Marx e Engels.
E completamente ubriaca Lenin.
E ho letto turbata, frettolosa giornali e giornali e giornali.
E ho letto giornali fin da bambina, davanti alla stufa,
mentre si accendeva il fuoco.
E giornali e riviste e tascabili dappertutto,
in tutte le stazioni, in tutti i treni, tram, omnibus, aerei.
Ho letto tutto su tutto, in 4 lingue.
E ora liberata da tutto questo
mi stendo sul letto e dico:
adesso scriverò il libro che non esiste ancora.

Ingeborg Bachmann, 1960

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