mercoledì 9 maggio 2012



O guardo i crepuscoli, le mattine | su Roma, sulla Ciociaria, sul mondo, | come i primi atti della Dopostoria, | cui io assisto, per privilegio d'anagrafe, | dall'orlo estremo di qualche età | sepolta. Mostruoso è chi è nato | dalle viscere di una donna morta. | E io, feto adulto, mi aggiro | più moderno d'ogni moderno | a cercare i fratelli che non sono più.

[Pasolini]

1 commento:

  1. Mi ricordo la notizia la mattina del 2 novembre '75 e il dolore sdegnato di Moravia:"...abbiamo perduto un Poeta, e poeti non ce ne sono tanti nel mondo...".

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