Itaca
"Se per Itaca volgi il tuo viaggio, fa' voti che ti sia lunga la vita, e colma di vicende e conoscenze", scriveva in demotikì, la lingua dei popolani, Costantinos Kavafis, il grande poeta ellenico vissuto tra il 1863 e il 1933. Nei suoi brevi componimenti, che non superavano i quaranta versi, era in grado di evocare con straordinaria forza il mondo di ieri: le bettole di città, i caffè delle isole, la musica dell'acqua sulla battigia, le apparizioni di marinai, facchini, prostituti e altri abitanti del porto. Ma evocava soprattutto il passare del tempo e la decadenza dei corpi, l'incertezza del desiderio e la fugacità del piacere. In Un'ombra fuggitiva di piacere, pubblicato da Adelphi, Guido Ceronetti ci offre la sua inimitabile versione di trentasette tra le centocinquantaquattro poesie che costituiscono l'intera produzione di Kavafis.
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