Insolito
e stravagante, e assolutamente essenziale per comprendere il funzionamento
della mente musicale, quasi un effetto involontario di Jonathan Sacks. Un invito, qualunque possa essere la risposta personale dell’ascoltatore, a
ricordare la capacità della musica del compositore italiano del XVII secolo Girolamo
Frescobaldi , di colpire l’immaginazione fin dal tempo della sua
creazione. Questa pubblicazione,
altamente fantasiosa, è dedicata agli arrangiamenti musicali di Frescobaldi,
ciascuna composizione caratterizzata dai tratti distintivi dello stile peculiare
del suo trascrittore. Oltre ai pezzi eseguiti da Respighi, Harold Bauer
e Samuel Feinber, il disco presenta le 36 fughe per pianoforte di Anton Reicha,
un lavoro che rende omaggio al compositore del primo barocco per mezzo dell’uso
del compositore del Recercar Chromatico. Lo stesso tema è presente inoltre
nell’Omaggio a Girolamo Frescobaldi di Ligeti, un’interpretazione moderna della
scala in dodici note; la compilazione
estende l’attenzione al ventesimo secolo includendo anche Bartok. Bartoli
ha registrato il Concerto per Piano di Respighi, l’immensa Fantasia Contrappuntistica
di Busoni ed una raccolta degli arrangiamenti di Liszt/Busoni. Potete immaginarvi l’originalità, il gusto
ed il virtuosismo che egli porta alla sua esecuzione frescobaldiana.
Traduzione Patrizia Bertelli
Da fb un commento del Maestro ed amico Sandro Ivo Bartoli
Eh, Patrizia Bertelli, tu che conosci bene l'inglese puoi apprezzare la generosità di questo critico (che, in ogni caso, non parla a vanvera). Mi fa piacere che il CD ti piaccia. Agli altri dico solo che licenziare un disco è sempre un' emozione indicibile: andrà bene? Andrà male? Sarà (Dio ci guardi!!!) ignorato? Questo è venuto bene, ha un programma interessante, e la critica internazionale lo premia come (spero!) merita. DA NOTARE: in Italia il CD non è stato ancora recensito. Bella soddisfazione per un musicista, come me, che ha dedicato alla musica italiana almeno un ventina d'anni della sua vicenda artistica. Quando si debbono notare queste cose, viene una voglia matta di lasciar perdere, di andare via, di dire 'vaff(anculo)' a tutti quei politicanti (chiamarli 'politici' è uno sbaglio: non se lo meritano!) che mettono becco in cose delle quali NON sanno niente, e nel frattempo ostacolano il lavoro di ONESTI artigiani come il sottoscritto. Poi ci si stupisce se i teatri son mezzi vuoti! Grazie per i bei commenti, ma il merito va anche ad Alessandro Simonetto, il mio produttore: è, semplicemente, il più bravo produttore che ho avuto in Italia da tantissimi anni, ed un lumicino che lascia sperare chi, come me, crede ai valori della professionalità, del talento, della disciplina, e della voglia sincera di lavorare per un ideale. Ora basta, vado a cena e Vi saluto tutti con affetto. Sandro X
NOTA BIO
Sandro Ivo Bartoli
Acclamato
dalla stampa tedesca come “uno dei più importanti musicisti usciti dall’Italia
negli ultimi trent’anni”, il pianista Sandro Ivo Bartoli è un artista tanto
originale quanto la straordinaria vicenda artistica che lo ha portato al
prestigio internazionale.
Nato
a Pisa nel 1970, ha studiato al Conservatorio di Firenze ed alla Royal Academy
of Music di Londra, perfezionandosi poi con il leggendario pianista russo Shura
Cherkassky. Nei primi anni Novanta, con l’incoraggiamento di Cherkassky,
Bartoli intraprese una frenetica attività concertistica e discografica per
riproporre al pubblico il repertorio italiano del primo Novecento. Alla
riscoperta dei concerti di Casella, Malipiero, Respighi e Pizzetti, aggiunse,
nel 1995, la prima esecuzione moderna negli Stati Uniti della Toccata per
pianoforte e orchestra di Ottorino Respighi in uno storico concerto che la
PBS incluse nella serie ‘Great Performances’. In Europa, la sua attività lo
vide prodursi in concerti, incisioni e trasmissioni radiofoniche, nonché in
lezioni e conferenze alle Università di Oxford (St. John’s College) e Londra
(King’s College London). Notevoli le collaborazioni con la Radio Nazionale
Spagnola, con la quale nel 2004 realizzò una serie di concerti che illustravano
la produzione pianistica italiana con opere di Casella, Malipiero, Respighi,
Pizzetti, Busoni, e la Sonata di Luciano Berio, scritta appena due anni
prima, e con la BBC, per la quale incise concerti di Respighi, Malipiero,
Beethoven, Franck e la prima esecuzione assoluta del Paesaggio di
Giancarlo Cardini. A coronamento di una ventennale attività, la città di Torino
gli conferì il Premio Gina Rosso per l’Eccellenza Artistica, e nel 2008 la sua
incisione dei concerti di Gian Francesco Malipiero vinse il Diapason
D’Or/Découverte.
Pianista
dal piglio vigoroso, attratto dal repertorio virtuosistico tardoromantico e
padrone di un suono dalle molteplici sfaccettature timbriche, nel repertorio
tradizionale Bartoli ha colto importanti affermazioni con i concerti di
Rachmaninov (il Terzo Concerto a Londra, la Rapsodia sopra un tema di
Paganini a Manchester), Shostakovitch (il Primo Concerto a
Stoccolma), Beethoven (il Quinto Concerto a Nordhausen), Franck (le Variazioni
Sinfoniche a Kendall), Chopin (il Secondo Concerto a Nottingham), e
Liszt (il Concerto Malédiction a Bad Elster). Recentemente, con le sue
esecuzioni del Secondo Concerto di Rachmaninov a Dresda (“una visione
lirica incomparabile” – Dresdner Neueste Nachrichten) e della Totentanz
di Liszt a Monaco di Baviera (“un’esecuzione meravigliosamente tremenda” –
Süddeutsche Zeitung), Bartoli ha sottolineato l’indirizzo spregiudicato e
virtuosistico che la sua pianistica ha seguito negli ultimi anni, confermandone
la validità con una intensa attività discografica. Dal 2011 Bartoli ha inciso
l’integrale delle trascrizioni di Liszt-Busoni, il Concerto in modo misolidio e
la Toccata di Ottorino Respighi (con l’Orchestra di Stato della Sassonia e
Michele Carulli), le opere pianistiche di Busoni (le Sette Elegie e la monumentale
Fantasia contrappuntistica), il Concerto No.1 di Erik Lotichius
(con l’Orchestra Sinfonica Accademica di San Pietroburgo e Vladimir Lande), ed
un album di trascrizioni da Frescobaldi che ha ottenuto un vasto consenso
internazionale. Nel dicembre 2012 la Radio Nazionale Argentina lo ha eletto
‘Artista della Settimana’, presentando una intervista esclusiva assieme ad una
selezione della sua discografia.
Musicista
eclettico, ha frequentato il teatro curando le musiche di scena de ‘Il libro
dell’inquietudine’ di Fernando Pessoa, andato in scena al Festival d’Avignon
nell’adattamento di Antonio Tabucchi. È inoltre protagonista di due documentari
cinematografici in uscita nel 2013: ‘Malipiero – musica ribelle’ (M. Sebestik,
Parigi, 2005-2012), e ‘Mood Indigo’ (G. Besseling, Amsterdam, 2012).
Nessun commento:
Posta un commento