Forse quando sentiamo che vogliamo tutto è perché siamo
vicini a non volere niente. Il non volere niente ha due
estremi: o uno è del tutto realizzato e ricco e
ha una tale quantità di mondi interiori che quello esteriore
non gli serve per provare gioia, perché la gioia emana dal
centro del suo essere; oppure uno è morto e marcito dentro
e questo mondo non ha niente da dargli.
Sylvia Plath, Diari
Nessun commento:
Posta un commento