daìta martinez si colloca nella schiera non troppo ampia di poete che parlano del corpo come materia, peso, esigenza, territorio di vita e di morte, trasformando l'eros in un'avventura intellettuale ed estetica. una tale rivoluzione d'atteggiamenti non può che andare di pari passo con quella del linguaggio. e, dunque, la poesia della martinez è una sorta di corpo emozionale risolto in formule apparentemente astratte per chi non possieda la chiave per leggerla. è significativo, in questo senso, anche l'uso dei segni d'interpunzione e di quelli matematici ed algebrici in senso sperimentale. scrivere per la martinez è una sorta di gesto ideologico che ha come scopo l'abolizione di ogni conformismo. daìta traffica con le parole con il gusto del rischio, come lei stessa ammette, e sembra lasciare sulla scena della pagina i residui delle sue emozioni, oggetti sparsi grazie ai quali intuire la trama dei pensieri.
(franca alaimo)
(franca alaimo)
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