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Fammi ricordare ogni tazza di caffè
dove - con cerchi magici,
una Luna spettinata specchiava la sua gota,
prima
di appoggiarla sul cuscino.
Qui le
gocce corrono sui vetri e lontano
si gonfiano in tempeste dove l'uomo
s'abbandona,
e senza sospetto, rifulge il mare
d'Occidente
che si sporge smembrato
dell'altra metà...(piccola)
che ora tace osservando.
E' la tristezza che non passa
quella
che diventa pelle e si contempla,
e presto questa pioggia urlante stende
prima di morirla...tra un angolo e l'altro
di una strada illuminata
dalla luce di una candela,
quando per le strade di New York soffia
un'aria buona dall'aroma di glicine che(a odore)
- anche al direttore che stava rincasando -
urtò un brivido repentino come lo avesse
scosso
&
mosso
e commosso, e con passi di lupo
ora ...s'allontanava.
Conservo una crepa d'amore come tutti
e la sera la corico accanto
alla sedia dei
panni che ripiego per non sgualcire. Non
mi mancheranno solo l'alba o i miei 20anni.
La sua gota che saliva i gradini
della musica, portava pensieri
di papaveri rossi in una stagione secca di pioggia
e ormai sonnolente.
albertomattei
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